
Quando un minorenne viene ricoverato in ospedale, il sostegno emotivo e l’assistenza del genitore o dei genitori sono di fondamentale importanza per il benessere del bambino. Il diritto del minorenne ad avere l’assistenza del genitore durante il periodo di degenza in ospedale è riconosciuto e sancito in molti contesti legali e normativi.
L’assistenza del genitore in ospedale svolge un ruolo essenziale nel fornire conforto, sicurezza e sostegno emotivo al bambino. La presenza del genitore può aiutare a ridurre l’ansia e la paura che il bambino potrebbe provare durante il ricovero, facilitando la comunicazione tra il personale sanitario e il minorenne. Il genitore, inoltre, può svolgere un ruolo attivo nell’assicurarsi che le esigenze del bambino siano prese in considerazione e che vengano fornite le cure appropriate.
Molte legislazioni nazionali e internazionali riconoscono il diritto del minorenne ad avere l’assistenza del genitore in ospedale. Ad esempio, la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia stabilisce che i bambini hanno il diritto di ricevere l’assistenza necessaria per il loro benessere e sviluppo, compresa l’assistenza medica, e che dovrebbero essere protetti dalla separazione dai genitori, tranne quando ciò è necessario nel miglior interesse del bambino.
Le norme di riferimento
Nello specifico bisogna citare alcune delle norme che possono essere considerate quando discutiamo di diritti del genitore e del minorenne in regime di ricovero:
(ATTENZIONE LA PARTE IN ARANCIONE È ATTUALMENTE IN FASE DI REVISIONE A SEGUITO DELLA SEGNALAZIONE DI UN UTENTE)
- Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale (Carta di EACH, 1988, recepita in Italia nel 1993)
- La Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale stabilisce che i bambini hanno diritto a essere assistiti dai genitori o da chi ne fa le veci durante tutto il periodo del ricovero, senza limitazioni di orario, salvo motivi eccezionali.La Carta dei Diritti del Bambino in Ospedale stabilisce che i bambini hanno diritto a essere assistiti dai genitori o da chi ne fa le veci durante tutto il periodo del ricovero, senza limitazioni di orario, salvo motivi eccezionali.
- Legge n. 104/1992
- La Legge 104 (legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) prevede che, in caso di disabilità, il bambino abbia diritto a un’assistenza continua, che può comprendere la presenza dei genitori in ospedale.
- Legge n. 176/1991
- Ratifica della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia (New York, 1989), che stabilisce il diritto dei bambini a non essere separati dai genitori contro la loro volontà, salvo situazioni eccezionali.
- Codice Civile e Costituzione Italiana
- Articoli della Costituzione (in particolare articolo 30 sulla tutela dei figli e della famiglia) e principi generali del Codice Civile (in materia di potestà genitoriale) rafforzano il diritto dei genitori ad assistere i figli.
- Linee di indirizzo ministeriali
- Il Ministero della Salute italiano ha prodotto documenti di indirizzo (es. Linee di indirizzo sull’accoglienza e la cura del bambino in ospedale) che promuovono esplicitamente la presenza continua dei genitori come parte integrante della cura.
Tuttavia, è importante notare che ci potrebbero essere situazioni in cui l’assistenza del genitore in ospedale potrebbe essere limitata o temporaneamente sospesa per motivi medici, igienici o di sicurezza. Ad esempio, in determinati casi di emergenza o quando la presenza del genitore potrebbe interferire con il corretto svolgimento delle cure o mettere a rischio il bambino stesso o altre persone, oppure nelle sale operatorie durante
Il genitore può assentarsi se il figlio minorenne è ricoverato?
In base alla legge italiana, l’età a cui un minorenne può rimanere solo in ospedale dipende da diversi fattori, tra cui la legge regionale specifica e la valutazione delle autorità sanitarie in base alla situazione individuale del minore.
In generale, i minori di età inferiore ai 14 anni devono essere sempre accompagnati da un genitore o da un tutore legale durante la degenza in ospedale. Tuttavia, possono esserci delle eccezioni se la struttura sanitaria o l’autorità sanitaria ritiene che il minore sia in grado di prendersi cura di sé stesso in modo sicuro.
Per i minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni, la legge italiana riconosce una maggiore autonomia decisionale rispetto ai minori più piccoli. In generale, questi minori possono essere autorizzati a rimanere da soli in ospedale per periodi limitati, sempre nel rispetto delle norme stabilite dalle autorità sanitarie e tenendo conto delle circostanze specifiche del caso.
Tuttavia, è importante sottolineare che la decisione finale su quanto a lungo un minorenne può rimanere solo in ospedale spetta alle autorità sanitarie, che valuteranno fattori come l’età, la maturità, lo stato di salute del minore e la natura dell’intervento o della degenza ospedaliera.
Ruolo dell’Infermiere con il paziente minorenne
L’infermiere ha un ruolo fondamentale nella comunicazione con i pazienti minorenni. Oltre a fornire assistenza sanitaria, l’infermiere deve instaurare un rapporto di fiducia e comprensione con il minore e coinvolgerlo attivamente nel processo di cura. Di seguito sono elencati alcuni doveri dell’infermiere nella comunicazione con i pazienti minorenni:
- Creare un ambiente accogliente: L’infermiere dovrebbe creare un ambiente rassicurante e accogliente per il minore, contribuendo a ridurre l’ansia e le paure legate all’ambiente ospedaliero. La comunicazione dovrebbe avvenire in un contesto in cui il minore si senta a suo agio e possa esprimere le proprie preoccupazioni.
- Utilizzare un linguaggio comprensibile: L’infermiere dovrebbe adattare il proprio linguaggio e le spiegazioni in base all’età e al livello di comprensione del minore. È importante utilizzare un linguaggio semplice, evitando termini tecnici complessi, e fornire informazioni in modo chiaro e appropriato per l’età del paziente.
- Coinvolgere il minore nelle decisioni: L’infermiere deve coinvolgere attivamente il minore nelle decisioni relative alla propria cura, tenendo conto della sua capacità di comprensione e del suo diritto di essere informato e partecipare al processo decisionale. L’infermiere può aiutare il minore a comprendere le opzioni disponibili e le conseguenze delle scelte, consentendo al paziente di esprimere le proprie preferenze.
- Ascoltare attivamente: L’infermiere dovrebbe dedicare tempo ed essere attento all’ascolto delle preoccupazioni, dei bisogni e delle domande del minore. Mostrare interesse genuino e fornire risposte appropriate può aiutare a rafforzare il rapporto di fiducia e incoraggiare il minore a comunicare apertamente.
- Rispettare la riservatezza e la privacy: L’infermiere deve garantire la riservatezza e la privacy del minore durante le comunicazioni. Ciò include la protezione delle informazioni personali e sensibili del paziente e la creazione di spazi idonei per le conversazioni private.
- Collaborare con i genitori o tutori: L’infermiere dovrebbe stabilire una comunicazione efficace con i genitori o i tutori del minore, coinvolgendoli nel processo di cura e fornendo loro le informazioni necessarie. È importante mantenere un dialogo aperto e trasparente con i genitori, rispettando sempre la privacy e i diritti del minore.
- Utilizzare strumenti di comunicazione adeguati: L’infermiere può utilizzare strumenti di comunicazione adeguati all’età del minore, come libri illustrati, disegni o giochi interattivi, per facilitare la comprensione e la partecipazione del paziente nella gestione della propria salute.
Per garantire il diritto del minorenne ad avere l’assistenza del genitore in ospedale, è fondamentale che le strutture sanitarie adottino politiche chiare e trasparenti. Queste politiche dovrebbero prevedere l’accesso del genitore alla degenza del bambino, stabilire le modalità di partecipazione del genitore alle decisioni mediche e fornire linee guida sul coinvolgimento del genitore nel processo di cura.
In conclusione, il diritto del minorenne ad avere l’assistenza del genitore in ospedale è riconosciuto come un sostegno fondamentale per il benessere del bambino durante il ricovero. La presenza del genitore fornisce comfort emotivo, facilita la comunicazione e garantisce che le esigenze del bambino siano prese in considerazione. È importante che le strutture sanitarie adottino politiche chiare e promuovano una comunicazione aperta per garantire il rispetto di questo diritto e favorire una cura ottimale del minorenne.
Buongiorno, trovo che ci sia una discrepanza nel suo articolo, che ritengo molto valido ed esaustivo. Nella parte della norme di riferimento, lei cita al punto 2 Legge 4 maggio 1983, n. 184 “Nuove norme in materia di rapporti patrimoniali tra coniugi e tra genitori e figli”:
Articolo 29: Diritto del minore all’assistenza e alla cura. Questo articolo afferma che il minore ha il diritto di essere assistito e curato dal genitore o da chi esercita la responsabilità genitoriale., ma ad una verifica, riscontro che tale legge regola il “Diritto del minore ad una famiglia.” e l’articolo 29 parla di adozione. (fonte: https://presidenza.governo.it/AmministrazioneTrasparente/DisposizioniGenerali/AttiGenerali/OrdinamentoPCM/OrganizzazioneInterna/CommAdozioniIntern/legge_184.pdf)
Buonasera!
La ringrazio della segnalazione.
Eseguirò delle verifiche e la aggiornerò su eventuali correzioni.
Grazie tante per il suo commento!