Cos’è un sindacato…
L’accezione comune designa col termine “sindacato” un organismo che riunisce una determinata categoria di lavoratori con lo scopo di difenderne gli interessi. In realtà il termine definisce un organismo che rappresenta in generale le categorie produttive, siano esse costituite da lavoratori che da datori di lavoro.
La storia dei sindacati è però soprattutto storia dei lavoratori (operai, contadini, impiegati) che si riuniscono allo scopo di difendere gli interessi delle loro categorie. I sindacati, nell’ambito della contrattazione collettiva nazionale, vengono anche definiti “parti sociali”.
I sindacati dunque sono associazioni di lavoratori (di categoria o generalisti) che hanno come obiettivo quello di esercitare la “rappresentanza” degli stessi, in sede di contrattazione. Il fine è di firmare accordi vincolanti per datori di lavoro e lavoratori cui si riferisce l’intesa.
In tal modo, i Sindacati intervengono in sede di firma dei contratti privati o integrativi aziendali ed in sede di contrattazione con l’ARAN, per quanto concerne il pubblico impiego. Il Sindacato inoltre, interviene nei casi specifici, dunque nelle aziende al fine di proteggere il lavoratore da eventuali mancate espressioni del contratto in essere. Il tuolo è quello di conservare e migliorare i diritti degli appartenenti all’intera classe di lavoratori che rappresentano.
Quello della rappresentanza collettiva e individuale ad ogni modo, non è l’unico compito del sindacato. In termini sintetici e superficiali, i servizi offerti possono essere i seguenti:
- assistenza e consulenza nelle controversie di lavoro
- controllo di documenti e buste paghe emesse dal datore di lavoro
- supporto nell’impugnazione del licenziamento e altri provvedimenti disciplinari
- attività di orientamento, formazione e qualificazione
- tutela e assistenza del lavoratore nei confronti di enti previdenziali e assicurativi
- consulenza e assistenza fiscale, catastale, tributaria
- Fornitura di Assicurazioni Professionali
I servizi ovviamente non sono gratuiti, infatti essere parte di un sindacato significa dare una percentuale del proprio stipendio che si aggira intorno all’1%.
L’importanza dei sindacati dunque sta nella tutela del lavoratore e dei diritti dello stesso. Il sindacato, essendo la rappresentanza del lavoratore, è tenuto a tutelare quest’ultimo attraverso la firma di accordi vincolanti per tutti i lavoratori cui si riferisce l’intesa. Dunque in tavolo contrattuale, saranno i vari sindacati a contrattare i termini del nuovo rinnovo.
I Sindacati comunicano con le istituzioni e con le Aziende quando si parla di Contrattazione Nazionale e Aziendale e tutelano i lavoratori in campo contrattuale e nelle dispute con le aziende sanitarie.
La differenza tra Generalista e Di Categoria…
Dobbiamo premettere che il termine “Generalista” è noto sui social network e fa riferimento ad una particolare categoria di sindacati. Il termine sembra essere coniato per lo più in forma dispreggiativa e non ha carattere ufficiale. Il termine Categoria invece è usato comunemente ed in accezione descrittiva.
La differenza che ne deriva tra il sindacato “generalista” o “di categoria” è meramente dipendente dal gruppo di iscritti che quest’ultimo accoglie.
Parlando dei “sindacati generalisti“, potrete notare che essi accostano al nome del sindacato, diciture del tipo “FP”. Quest’ultimo sta a significare “Funzione Pubblica” ed indica che al suo interno sono raggruppati tutti i lavoratori che appartengono al comparto pubblico. Tendenzialmente ed unicamente quello sanitario pubblico.
In questo caso è previsto che tutti i dipendenti appartenenti al comparto (come indicato dal contratto nazionale) possono iscriversi e farne parte. Ciò sta ad indicare Infermieri, OSS, Fisioterapisti, Amministrativi o qualsiasi altro dipendente dell’azienda.
Ma quali sono i pro e i contro di un sindacato di carattere “generalista”? Solitamente tali sindacati hanno un numero ampio di iscritti, portandoli ad essere molto più rappresentativi ed ad avere più potere contrattuale di fronte alle aziende. Di contro, questi sindacati dovrebbero, e qui il condizionale è d’obbligo, mirare al bene comune e non pertanto al raggiungimento di alcuni obiettivi specifici per una o l’altra professione.
Parlando invece dei sindacati “di categoria”, nel nostro caso si fa riferimento a quei sindacati che ammettono al loro interno Infermieri oppure più in generale solo Professionisti Sanitari. Ovviamente tali sindacati espandono la loro azione solo nel campo sanitario, spesso dividendosi tra settore pubblico e settore privato.
Anche qui abbiamo sia pro che contro nello scegliere un sindacato di “categoria”. Certamente un elemento importante, tra i contro, è il numero inferiori di iscritti, dipeso fisiologicamente da un numero più esiguo di lavoratori rappresentati. Tra i pro, invece spicca l’interesse personalizzato e specifico nelle necessità della professione che rappresenta. Dunque un Sindacato di Categoria dovrebbe, e anche qui il condizionale è d’obbligo, tutelare la professione che rappresenta.
Le differenze che intercorrono tra i vari sindacati non è materia che verrà affrontata nell’articolo, limitandomi a segnalare che sia la quota di iscrizione e sia i servizi offerti possono essere molto differenti tra un sindacato e l’altro.
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