I tipi di triage
Il triage è un processo di valutazione rapida delle condizioni di un paziente, al fine di classificarne la gravità e stabilire le priorità di intervento. È una procedura fondamentale in tutti i servizi di emergenza, come i pronto soccorso ospedalieri, i centri di soccorso extraospedalieri e i centri di crisi.
Esistono diversi tipi di triage, che si differenziano anche per diversi fattori, tra cui:
- Il livello di competenza del personale che effettua la valutazione: il triage può essere effettuato da personale non sanitario, da personale infermieristico o da personale medico.
- Il luogo in cui viene effettuato il triage: il triage può essere effettuato in un pronto soccorso ospedaliero, in un centro di soccorso extraospedaliero o in un centro di crisi.
- Il contesto in cui viene effettuato il triage: il triage può essere effettuato in condizioni ordinarie o in situazioni di emergenza.
Principali tipi di triage
In base al livello di competenza del personale che effettua la valutazione, i principali tipi di triage sono i seguenti:
- Triage non infermieristico: è effettuato da personale non sanitario, come un addetto alla reception o un operatore di soccorso. In questo caso, la valutazione è limitata a pochi parametri essenziali, come lo stato di coscienza, la respirazione e la circolazione.
- Triage infermieristico: è effettuato da un infermiere. In questo caso, la valutazione è più completa e comprende anche altri parametri, come il dolore, il livello di coscienza, i parametri vitali e le condizioni cliniche.
- Triage medico: è effettuato da un medico. In questo caso, la valutazione è ancora più completa e può includere anche esami diagnostici.
Triage in pronto soccorso
In ambito ospedaliero, il triage è un’attività fondamentale per garantire l’efficacia e l’efficienza del servizio di pronto soccorso. Il triage infermieristico è il metodo più diffuso nei pronto soccorso mondiali.
Il processo di triage infermieristico in pronto soccorso si svolge in tre fasi:
- Accoglienza: il paziente viene accolto in Pronto Soccorso e accede al Triage. Qui viene effettuata una valutazione preliminare delle sue condizioni.
- Valutazione clinica: il paziente viene sottoposto a una valutazione clinica più approfondita, che include l’anamnesi, l’esame obiettivo e la valutazione dei parametri vitali.
- Classificazione: sulla base dei risultati della valutazione clinica, al paziente viene assegnato un codice di priorità, che determina l’ordine di accesso alle cure.
I codici di priorità utilizzati in ambito ospedaliero sono, dopo l’entrata in vigore dei nuovi codici colori, i seguenti:
- Rosso – critico: interruzione o compromissione di una o più funzioni vitali.
- Arancio – acuto: funzioni vitali a rischio.
- Azzurro – urgenza differibile: condizione stabile con sofferenza. Richiede approfondimenti diagnostici e visite specialistiche complesse.
- Verde – urgenza minore: condizione stabile senza rischio evolutivo. Richiede approfondimenti diagnostici e visite monospecialistiche.
- Bianco – non urgenza: problema non urgente.
Sebbene potrebbe succedere di ritrovarsi di fronte ad una decodifica differente e basata ancora sul vecchio sistema e classificazione.
Metodiche di Triage in Pronto Soccorso
- Spot-Check: L’Infermiere si reca direttamente nell’area triage e valuta i pazienti in base a delle procedure standardizzate.
- Triage da Bancone: L’Infermiere esegue il triage al bancone all’ingresso dell’area triage.
- Triage Globale: L’Infermiere esegue il triage in area triage privata e conduce una valutazione attenta e globale.
Triage in situazioni di emergenza
- In situazioni di emergenza, come incidenti stradali o disastri naturali, il triage può essere effettuato in condizioni molto difficili e con scarse risorse. In questi casi, è importante che il triage sia semplice e veloce, in modo da poter classificare rapidamente i pazienti e garantire l’accesso alle cure alle persone più gravi.
- Il triage in situazioni di emergenza può essere effettuato utilizzando diversi metodi.
In Italia, il triage in situazioni di emergenza è regolamentato dal Sistema di emergenza-urgenza 118. Il triage è effettuato dal personale del 118, che utilizza un sistema di codifica a cinque livelli, da 1 a 5, in ordine di gravità crescente.
Metodi di Triage
Per non appesantire l’articolo e non allungarlo più del dovuto descriveremo brevemente e in modo non completamente esaustivo i vari metodi che però approfondiremo nei successivi articoli.
Metodo START
Il metodo START (Simple Triage and Rapid Treatment) è un sistema di triage utilizzato in situazioni di emergenza o disastro per valutare rapidamente e assegnare priorità di trattamento ai pazienti in base alla gravità delle loro ferite o condizioni mediche.
Metodo CESIRA
Il metodo CESIRA di triage è un sistema di valutazione dei pazienti in situazioni di emergenza, basato su criteri di urgenza ed efficienza. Il nome CESIRA deriva dalle iniziali di cinque parametri: Coscienza, Emorragia, Shock, Insufficienza respiratoria, Rottura di cute. Ogni parametro viene valutato con una scala numerica da 0 a 3, dove 0 indica assenza di problema e 3 indica gravità massima. La somma dei punteggi dei cinque parametri determina il codice colore del paziente, che indica la priorità di intervento. Il metodo CESIRA è stato sviluppato in Italia negli anni ’90 ed è utilizzato principalmente nel triage extraospedaliero, cioè sul luogo della catastrofe. Il metodo CESIRA è diverso dal metodo START, che è più semplice e rapido, ma anche meno accurato.
Metodo FAST
Il metodo FAST triage è un sistema di valutazione dei pazienti in situazioni di maxiemergenza, che si basa su una prima valutazione rapida e una categorizzazione sequenziale secondo il livello di gravità. Il metodo FAST triage si applica nel contesto intraospedaliero, cioè quando i pazienti arrivano al Pronto Soccorso o al DEA (Dipartimento d’Emergenza e Accettazione). Il metodo FAST triage è diverso dal metodo START, che si usa nel triage extraospedaliero, cioè sul luogo della catastrofe.
Metodo ESI (Approfondimento qui)
Il metodo ESI triage è un sistema di valutazione dei pazienti in situazioni di emergenza, che si basa su un algoritmo a cinque livelli di priorità, da 1 (massima urgenza) a 5 (minima urgenza)¹. L’acronimo ESI sta per Emergency Severity Index, ovvero indice di gravità dell’emergenza. Il metodo ESI triage si usa principalmente nel contesto ospedaliero, quando i pazienti arrivano al pronto soccorso. Il metodo ESI triage prevede una valutazione rapida dei parametri vitali e delle risorse necessarie per il trattamento del paziente. Il metodo ESI triage è diverso dai metodi CESIRA e FAST, che si usano nel triage extraospedaliero, cioè sul luogo della catastrofe. Il metodo ESI triage è stato sviluppato negli Stati Uniti nel 1999 e successivamente aggiornato ed adottato in molti altri paesi.
Attenzione! La scheda di Triage è un atto pubblico secondo l’Art.2699 del Codice Civile. Esiste l’obbligo di registrazione del documento. L’infermiere che esegue un triage esprime la sua funzione di Ufficiale Pubblico e non mero incaricato di pubblico servizio. (Leggi qui l’approfondimento)
Conclusione
Il triage è un processo fondamentale per garantire l’efficacia e l’efficienza dei servizi di emergenza. La scelta del tipo di triage da utilizzare dipende da diversi fattori, tra cui il contesto in cui viene effettuato il triage, il livello di competenza del personale che lo effettua e le risorse disponibili.